Il welfare aziendale – inteso come quell’insieme di benefit e servizi forniti da un’azienda ai propri collaboratori (e talvolta anche ai loro familiari) come forma integrativa della normale retribuzione monetaria – è diffuso in oltre il 50% delle aziende.
Uno degli ultimi report diffuso dal Ministero del Lavoro conferma la forte accelerazione del welfare aziendale, iniziata nel 2016 quando il Governo, attraverso la Legge di Bilancio, inaugurò una serie di agevolazioni fiscali potenziate o quantomeno confermate negli anni successivi.
Il 2021 e il 2020 sono stati anni difficili per le aziende italiane, investite da una crisi senza precedenti. La reazione alla pandemia ha impresso un salto di qualità al welfare aziendale ampliando il numero delle imprese attive, arricchendo il range delle iniziative adottate e, soprattutto, generando una nuova consapevolezza del ruolo sociale delle imprese.
E nonostante la crisi in corso, il Welfare Index PMI 2021 sottolinea come: “le imprese molto attive nel welfare aziendale con le proprie iniziative di contrasto all’emergenza Covid-19 hanno ottenuto risultati superiori alla media. Possiamo dunque dire che le capacità già maturate di welfare hanno permesso alle imprese di reagire alla crisi in modo efficace, contribuendo a mitigarne l’impatto”.
I dati rilevati nella ricerca relativa alle PMI lo indicano chiaramente: l’introduzione del welfare aziendale ha ricadute benefiche sull’azienda. Nel 34,4% dei casi ha inciso positivamente sulla produttività del lavoro, nel 38,5% sulla soddisfazione dei lavoratori e il clima aziendale e per una quota simile sulla fidelizzazione dei dipendenti, infine nel 38,7% dei casi sull’immagine e sulla reputazione dell’azienda.
Ciascuno di noi può e deve fare la propria parte, quindi non rimanere indifferente: rendi migliore anche la tua azienda, ascolta i bisogni anche dei tuoi dipendenti, avvia anche tu un percorso di Welfare aziendale; insieme si cambia!